Aereo, sfiorato scontro tra velivoli cinesi (Air China e SF Airlines) quasi si scontrano a 36.000 piedi sopra Tuva.
Il contesto generale mette subito luce su quanto sia fragile la situazione nei cieli: il 6 luglio 2025, sopra la repubblica russa di Tuva, due velivoli cinesi — un aereo passeggeri e un cargo — si sono trovati a una distanza tale da sfiorare la tragedia. Si parla di soli 90‑120 metri di separazione, meno della metà della distanza minima prevista dalla normativa internazionale, che richiede almeno 300 metri tra i velivoli in quota. In questo scenario il volo CA967 di Air China, proveniente da Shanghai e diretto a Milano Malpensa, stava trasportando numerosi passeggeri europei e italiani quando la situazione è degenerata.
La vicenda ha catturato l’attenzione delle autorità aeronautiche cinesi e internazionali, tanto che sono state avviate indagini per chiarire se l’aumento improvviso di quota — da 34.100 a 36.000 piedi — dell’aereo passeggeri sia stato causato da un’azione autonoma o su indicazione dei controllori di volo russi. Le fonti, tra cui il South China Morning Post, confermano che l’Agenzia dell’aviazione civile cinese sta approfondendo ogni dettaglio del caso.

Cosa si rischiava e la violazione del minimo di sicurezza
Le norme ICAO prescrivono una distanza minima verticale di 300 metri tra due aeromobili in rotta. In questo caso la distanza effettiva è stata di circa 90‑120 metri, una violazione che avrebbe potuto portare a conseguenze drammatiche. È importante sottolineare come in quota, a intensità operative elevate (quella missione commerciale e cargo rispettivamente), anche pochi decine di metri possano fare la differenza. La combinazione tra congestione di traffico, procedure mal coordinate o semplici errori umani può trasformarsi in disastro. Come riportato da open.online
Il ruolo decisivo del TCAS e dei controllori
A salvare la situazione — probabilmente — è stato l’intervento simultaneo del Traffic Collision Avoidance System (TCAS) presente su entrambi gli aerei. Questo sistema ha individuato il pericolo imminente e ha suggerito manovre evasive specifiche: un aumento di quota per il passeggeri e una relativa compensazione per il cargo. Parallelamente, i controllori russi hanno lanciato segnali di allerta, confermando le indicazioni del sistema automatico. È stata un’azione combinata tra tecnologia e operatività umana a evitare il contatto.